C’È UN’AZIENDA CHE L’ANNO SCORSO HA FATTO DEI CORSI DI FORMAZIONE SULLE PULIZIE.. UN INSUCCESSO ANNUNCIATO!
di Alessandro e Marco Florio
Dieci date per dieci diversi argomenti il tutto lanciato con una presentazione degna di Hollywood seguita da una poderosa campagna pubblicitaria sui canali social dell’azienda per promuovere gli eventi e farli conoscere a tutti i professionisti del settore pulizie.
Insomma le premesse per un insuccesso annunciato erano già tutte evidenti nella faraonica presentazione che puntualmente si faceva portatrice di un nefasto presagio.
A fugare ogni dubbio circa l’annunciato insuccesso, fu lo stesso titolare dell’azienda in persona che, a distanza di 10 minuti circa dall’inizio del primo appuntamento, vedendo che ancora non si era collegato nessuno, sui canali social invitava a seguire la diretta per poter iniziare il tanto atteso evento di formazione.
Un tardivo e disperato tentativo che non poteva che confermare quanto tutti i segnali premonitori indicavano come inevitabile.
È così che dopo solo 2 appuntamenti entrambi andati deserti o quasi, i restanti 8 furono soppressi senza dare alcuna spiegazione o annuncio.
Forse in pochi ricorderanno l’accaduto, anzi sicuramente nessuno visto il seguito che ebbe quel raffazzonato calendario di corsi di formazione online, ma non per noi che prima ancora che spettatori fummo contattati per collaborare all’organizzazione.
Sì quel titolare ci avevano proposto di lavorare a un progetto che non solo faceva schifo ma che era senza budget. Insomma senza saperlo ci aveva fornito non uno ma ben due motivi per non impelagarsi in un’avventura destinata all’insuccesso.
Dopotutto cosa si può pensare di ottenere quando non si ha un progetto e neppure si vuole spendere del vile denaro per finanziarlo?
Nel caso di quel titolare e della sua azienda non gli è riuscito neppure di diventare lo zimbello del settore visto che nessuno lo aveva degnato di attenzione, nessuno si era accorto che magra figura aveva rimediato con quella sconclusionata idea del calendario eventi formativi.
Naturalmente come da nostra abitudine non ci siamo fermati a constatare l’insuccesso ma abbiamo voluto approfondire, cercando di arrivare al nocciolo della questione, perché il settore chiede più formazione e poi non vi partecipa?
Che non sia un caso isolato è abbastanza ovvio, così scontato da non dover certo scomodare l’Osservatorio Pulizie, il centro studi e ricerche della Community Italiana delle Pulizie di cui siamo amministratori. Insomma basta seguire cosa propongono altre aziende per rendersi conto che il tafazzismo sia il modus operandi con cui i più disparati operatori del settore cercano di approcciare il mercato delle pulizie.
Operatori non certo alle prime armi, visto che quasi tutti hanno maturato decenni di attività nel mercato, e che questa esperienza è oltremodo riconosciuta pubblicamente da tutti. Ma che, nonostante le premesse, sembrano conoscere poco o nulla di quel mercato a cui, tramite i corsi, vorrebbero vendere macchine, attrezzature e prodotti per pulire.
È così che nel suo complessivo la proposta con cui queste aziende cercano di approcciare il mercato non suscita alcuna emozione nell’impresa di pulizie che se vi partecipa lo fa timidamente. Un’impresa di pulizie che di fatto non riconosce in quelle aziende un partner chiave per il proprio business. E se non lo fa per queste aziende è un bel guaio perché è risaputo che gli eventi di formazione sono fatti per farsi pubblicità e questa serve per vendere di più ma anche per fidelizzare il cliente.
Insomma anche se può sembrare assurdo queste aziende, aziende storiche del settore, non conoscono nulla del mercato delle pulizie o, ed è pure peggio, si sono convinte di saperlo.
Dopotutto non c’è voluto molto per capirlo, è bastato fare loro una domanda apparentemente banale ma alla quale non hanno saputo rispondere, insomma dall’indagine che abbiamo condotto tramite l’Osservatorio Pulizie molti di questi operatori non hanno saputo dare una risposta chiara di quali fossero le tre principali esigenze delle imprese di pulizie.
Insomma come pensano di poter approcciare un mercato senza conoscere quali siano i reali bisogni di un’impresa di pulizie? E tu li conosci?
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Fonte: Foto dal web