È NATA A VERONA LA COMMUNITY DELLE PULIZIE, 10 MILA ADERENTI IN TUTTA ITALIA
Intervista pubblicata il 05 Marzo 2022 sul giornale nordesteconomia.gelocal.it
L’iniziativa di Alessandro e Marco Florio, fratelli imprenditori fondatori della iDROwash, bloccata per mesi a causa della pandemia, ha ottenuto un successo senza precedenti. I due sono coautori di un libro, “La trappola del pilota automatico”. E ora tanti nuovi progetti.
VERONA. Uno dei settori più colpiti dalla crisi legata al Covid 19 è quella delle aziende che si occupano dei servizi di pulizia a causa della chiusura delle scuole, degli uffici, della cancellazione dei convegni e per il crollo del turismo. Un servizio essenziale che non ha potuto usufruire né di sostegni né di smartworking e che tra l’altro, impiega per la gran maggioranza donne. Eppure, nonostante si parli di un settore bistrattato, quasi invisibile, di certo in crisi, qualcuno con coraggio ha provato a invertire la tendenza e a trovare nuovi sbocchi.
Il progetto iDROwash dei fratelli veronesi Alessandro e Marco Florio, è già stato premiato sia dall’Expo, all’interno del Vivaio delle Idee del Padiglione Italia, sia dalla Camera dei Deputati. Una start up diversa che ha ideato una tecnologia speciale capace di pulire in modo sostenibile ed efficace ampie superfici in muratura. Ma cosa è accaduto durante i mesi scorsi?
«Grazie alla rete Internet – spiegano i due imprenditori – è avvenuto un piccolo miracolo. Quasi per caso abbiamo iniziato a conoscere altre imprese e altri colleghi, anche loro costretti ad affrontare analoghi problemi. Da qui è nato un dialogo e un confronto, sembravamo quasi uno di quei centri di ascolto per persone in difficoltà. Un dialogo e un confronto che è cresciuto giorno dopo giorno, anzi è letteralmente esploso. Sì, perché dai quattro che inizialmente eravamo a dicembre 2021 eravamo più di 10.000. Un gruppo su Facebook che in poche settimane è diventata la Community Italiana delle Pulizie (questo il link: https://www.facebook.com/groups/1439233049754286). Per molti di noi questa Community è stata l’unica vera ancora di salvezza a cui potersi aggrappare in un mare in tempesta. È così che la condivisione di esperienze e buone pratiche sta aiutando molti colleghi a sopravvivere, il primo passo per poi pianificare una vera ripartenza».
IL LIBRO
«Si intitola “La trappola del pilota automatico. Scopri perché devi leggere subito un libro sulle pulizie” edito da Edizioni Ultra. Un libro che, alla luce dell’emergenza sanitaria ancora in corso, elenca i motivi per cui sia urgente ripensare il concetto di igiene e pulito. Il racconto di un viaggio, che ci porta a capire quanto siamo stati ingenui a credere di poterci disinteressare del pulito senza subirne le conseguenze. E un modo, assieme alle altre iniziative che portiamo avanti come Community Italiana delle Pulizie, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del nostro lavoro».
I NUOVI PROGETTI
«Ora stiamo già lavorando a numerosi progetti, sul nostro sito ufficiale www.pulizie.social è già attiva una sezione dedicata alla formazione come leva per crescere sia come professionisti che come intero settore. Ma presto lanceremo molti altri progetti che spaziano dalla digitalizzazione delle imprese di pulizie (molte delle quali lavorano ancora solo con il passa parola e non hanno siti e profili social) alla sostenibilità ambientale nel solco tracciato dal green new deal europeo».
DATI MACROECONOMICI SETTORE PULIZIE
Il settore delle pulizie conta 53.500 imprese e professionisti che generano circa 21,2 miliardi di euro di fatturato e danno lavoro a circa 532.000 addetti. La maggioranza sono piccole e piccolissime imprese con in media circa 10 addetti a conduzione familiare e femminile (80% delle iscritte alla Community sono donne, titolari e collaboratrici impiegate nelle imprese).
SCENARIO CRISI UCRAINA
«Siamo molto preoccupati per il blocco del turismo e del business da e per la Russia, molte aziende del settore pulizie potrebbero subire un calo di lavoro fino all’80%. A rischio migliaia di aziende (moltissime di piccole e piccolissime dimensioni e a conduzione familiare con meno di 10 addetti) e decine di migliaia di posti di lavoro (in particolare per gli stagionali e le donne che sono circa 80% della forza lavoro). I primi effetti si sono riscontrati nel settore turismo e in tutti i settori su altri settori economicamente legati alla Russia. Come Community Italiana delle Pulizie siamo molto preoccupati e stiamo seguendo l’evolversi della situazione anche grazie alle segnalazioni che i nostri iscritti ci mandano. Sono più di 10.000 iscritti (di cui le donne sono quasi l’80%) e formano una rete capillare su tutto il territorio nazionale che ci permette di avere informazioni quasi in tempo reale. A questo si aggiunge poi la crisi umanitaria, con decine di migliaia di profughi (moltissime donne con bambini) che nei prossimi mesi arriveranno nel nostro Paese, il settore delle pulizie potrebbe essere in prima linea nella creazione di posti di lavoro ma servono investimenti in formazione, la lingua in primis ma poi anche formazione tecnica nell’uso di macchine, attrezzature, prodotti per le pulizie professionali così da poter impiegare queste persone nel settore e dare loro un’opportunità. Come Community siamo a disposizione per dialogare con le istituzioni per trovare soluzioni concrete, ma per riuscirci abbiamo bisogno che gli organi di informazione ci diano una mano a farci conoscere».