IL SEGRETO DI APPLE CHE LE IMPRESE DI PULIZIE DOVREBBERO COPIARE!

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di Alessandro e Marco Florio – pubblicato nel numero di Novembre 2020 di CleaningCommunity.net

300 chilometri è la distanza che separa Verona da Torino, che raddoppiano tra andata e ritorno. Una bella trasferta se paragonati a circa 80 metri quadrati di cortile da pulire. Una richiesta inusuale, almeno per quella parte di imprese di pulizia, abituate a lavorare in un ristretto circondario. Ma al cliente non è interessato dover pagare un abbondante sovrapprezzo per tutti quei chilometri che abbiamo dovuto percorrere. Facendo due conti, una impresa di zona, lavorando onestamente, al cliente sarebbe costata la meta o forse meno.

Oltre a questo, arrivati a Torino, scopriamo che il cliente, aveva addirittura sparso la voce tra i vicini. La pulizia del cortile era diventata la notizia, l’evento straordinario che interrompeva la quiete di un popolare quartiere di periferia. Per giunta da una impresa venuta da così lontano. Un’accoglienza inusuale per il nostro settore, visto che normalmente un lavoro di pulizia difficilmente attira l’interesse o la curiosità delle persone.

Difficile, si diceva, attirare l’attenzione ma non impossibile, e questa storia ne è un esempio, un esempio che forse è possibile attirare la curiosità delle persone anche per il nostro lavoro. Dopotutto sono già molte le aziende di ogni settore che già da tempo hanno adottato strategie che permettano loro di attirare interesse e attenzione al loro lavoro, così da aumentare la consapevolezza e l’importanza che il loro sia molto di più di uno dei tanti semplici e banali lavori, e che, magari proprio per questo, sia anche degno di maggiore considerazione e remunerazione.

E non c’è da stupirsi se potrebbe davvero essere un’azienda come Apple il modello che anche il nostro settore dovrebbe subito copiare. Anche se sembra un azzardo paragonare due mondi apparentemente così distanti tra loro come informatica e pulito, oppure no?

Beh, oggi è assai difficile da poter immaginare, ma quando Apple ha mosso i suoi primi passi e ancora per molti dei successivi anni, l’informatica non era percepita molto bene. Anzi a dire il vero erano in molti a vederla con atteggiamenti di aperta ostilità, a trovarla di scarso interesse e degna di nessuna attenzione e, oltre a tenersene alla larga, non risparmiavano di invitare altri a fare altrettanto.

Proprio come quando noi andavamo alle scuole medie, quando i nostri professori sconsigliavano vivamente alle famiglie di avere un computer a casa, e poi anche quando andavamo alle scuole superiori, nonostante frequentassimo un istituto tecnico per periti informatici, inspiegabilmente ci assicuravano che non era così indispensabile possederne uno.

Strano come possano cambiare in fretta le cose, strano ma non per caso, perché se oggi l’informatica è diventata una parte irrinunciabile della nostra vita, oltre ad essere qualcosa che attira l’interesse e la curiosità di quasi tutti, degna per giunta di considerazione e remunerazione, è anche perché vi sono state aziende come Apple che sono riuscite nel difficile tentativo di farci cambiare l’idea distorta che ci eravamo fatti di cosa fosse l’informatica.

E ora, quello che aziende come Apple hanno fatto, è probabilmente quello che ogni azienda del nostro settore potrebbe copiare, contribuendo a cambiare quell’idea ancora diffusa, per cui il nostro lavoro è ancora considerato di scarso interesse, un lavoro tutto sommato semplice e banale, e che quindi non possa attirare l’attenzione di nessuno. Ma perché una cosa così possa funzionare, di cosa abbiamo bisogno? Qual è il segreto di Apple che tutti dovremmo subito copiare?

È evidente che siamo di fronte a due mondi diametralmente opposti, ma è altrettanto fuori dubbio che, casi come quello di Apple ci insegnino che non è solo un prodotto o un servizio ottimo che fanno la differenza, ma anche molti altri fattori, tra cui un posto di assoluto rilievo lo occupano le persone. Ecco forse da dove nasce tanto straordinario successo di molte aziende, che sia proprio l’aver messo al centro le persone?

I clienti, certamente, ma anche tutti i collaboratori, donne e uomini per l’appunto, che quotidianamente non solo ci affiancano nel nostro lavoro ma anche che si relazionano direttamente con i nostri clienti.

Ecco, e se fossero proprio loro l’asso nella manica per riuscire a influenzare e a far cambiare idea all’opinione pubblica sul nostro lavoro e sull’importanza di essere degno di maggiore considerazione e remunerazione? Dopotutto il motto di Apple, che dovremmo fare nostro tutti i giorni, è “Think different” (Pensa diversamente). E quanto potrebbe fare bene al nostro settore, davvero, pensare in modo diverso?

Scriveteci e fateci sapere.


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